Porta Santa Croce

Il colore della Porta è il verde, forse più per i campi a pascolo e a risaie che non per la speranza, e l'animale che la distingue è l'aquila. Animale nobilissimo e di grande pregio nell'araldica in quanto rappresenta la virtù e l'intelletto, uniti alla maestosità ed il coraggio. E' anche questo un simbolo che ben si addiceva al carattere degli abitanti dei borghi, uniti fra di loro come in una confraternita. Era la porta "pellegrina" perché da lì entravano i pellegrini romei provenienti da tutta l'Europa. Era ben fortificata perché ad arrivare dalla via Emilia non erano solo i religiosi, ma anche gli incursori provenienti da Piacenza e, soprattutto, dalla vicina città di Borgo San Donnino (l'odierna Fidenza). Appena fuori della Porta si estendevano gli orti che avevano una grandissima importanza nell'economia cittadina. Si pensi che l'estensione degli orti era doppia di quella dell'intera città. Naturalmente non si viveva di sola verdura e fra gli abitanti erano molti gli artigiani e i pastori. Gente pacifica, ma con la spada al fianco.

 Posta sulla Via Emilia a ovest della città ha sempre costituito un punto di accesso pressoché obbligato per chi proveniva da Milano e Piacenza. Segue il progressivo espandersi della città nell'oltretorrente per raggiungere tra gli anni 1210-1212 l'ubicazione attuale. Nel 1259 viene rifatta in muratura e nel 1347 munita, per volere di Luchino Visconti, di una rocca con torri, circondate da mura e fossato. Anticamente chiamata "Porta Parma" viene, nel corso del '400, con tale titolo spesso designata. Nelle attuali sopravvivenze della porta, riedificata dopo l'investitura di Pierluigi Farnese a Duca di Parma (1545), oltre ad un'epigrafe ormai logora dedicata a Papa Paolo III, rimangono leggibili sia la scritta "Sanctae Crucis" sia la forma dell'ingresso diviso in tre arcate per permettere il passaggio, in quella centrale, dei carri e dei traini pesanti, mentre quelle laterali erano destinate ai pedoni e all'occorrenza impiegate come ingressi sussidiari o di soccorso. Nel ponte superiore, poi, è agevole riconoscere le marcate scanalature dove alloggiava il sistema mobile del ponte levatoio. 

Territorio: quartieri Pablo, Golese, S. Pancrazio, via D'Azeglio, Parco Ducale

Capitano: Damiano Dallatana

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